Il Far West di Asiago maggio 1916

18.00

Gelindo è un alpigiano di famiglia d’origine valdostana. Egli amava vivere la sua casa la quale era stata costruita con le sue stesse mani: per tradizione un raskard, tipica costruzione valdostana di alpeggio. La sua vicenda si svolge agli inizi dell’anno 1916 quando l’Austria sferrò la sua azione punitiva verso l’Italia calando dal Trentino, occupando anche la zona frontaliera di Asiago e la sua conca divisa da una forra: la Valle dell’Assa. I due schieramenti belligeranti, italiano e austro-ungarico, si posizioneranno sulle due sponde contrapposte della valle. In mezzo nella terra di nessuno, o meglio nella spaccatura profonda che li divideva il vivere surreale di Gelindo. Egli non voleva sfollare con la famiglia dalla sua dimora e si era arruolato nella XVIII Brigata di Milizia Territoriale per cercare di vivere ugualmente la sua montagna, la famiglia e accudire la mandria di capre, in mezzo a mille pericoli. Nel mese di giugno 1916 il sottotenente Carlo Emilio Gadda, fu comandato con la sua sezione di mitragliatrici ad occupare un tratto della sponda valliva all’altezza della località Dosso, poco distante dal raskard di Gelindo. Una trasposizione di vita familiare valdostana riadattata a occidente dell’isola montana abitata, fino ad allora, da una fiera popolazione bilingue. Gente frontaliera abituata a varcare il confine di stato e mescolarsi ad altre popolazioni di costumi diversi del vivere in casa. (…) Le vicende locali dei belligeranti indussero Gelindo a divenire disertore per necessità e nascondersi volutamente in casa. Dimora che fu scoperta da un soldato polacco dell’esercito austriaco incuriosito dalla presenza mattutina di una giovane, Eda, figlia di Gelindo.

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