La mia vita più triste

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A quasi settanta anni dalla morte di Romolo Dallabora vale veramente la pena leggere il suo diario perchè esso costituisce la testimonianza semplice, autentica di un ragazzo che ha vissuto gli orrori della guerra ed il dramma della deportazione. In una società come quella odierna, dove le persone, soprattutto i giovani, sono sempre più insoddisfatte, dove non c’è più il senso della misura, dove non si crede più a nulla, la lettura, ogni sera, di alcuni passi del diario di un internato dovrebbe farci riflettere e vivere con più equilibrio il domani.

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