Il fiume scorre lento

16.00

La storia di questo romanzo si svolge a Roma dal 1939 al 1946. Finita suo malgrado in un collegio, Marinella si dispera, certa che da quel luogo che non le piace, ma le appare come una prigione, non uscirà più. Quando finalmente ritiene di essersi inserita e di aver accettato quella sua triste condizione deve lasciare anche il collegio per andare un’altra volta verso l’ignoto. Sola e sperduta gira per le strade di Roma e confida al Tevere, che vede scorrere lento e tranquillo, il dolore e le paure, convinta che possa aiutarla a superare la sua grande solitudine. Odia quel nuovo mondo e ha paura della gente. L’educazione ricevuta dalle suore le ha inculcato una grande diffidenza per l’altro sesso di cui ha quasi terrore. Passa il tempo e, senza che se ne renda conto, si accorge che è nato dentro di lei un forte sentimento per il suo principale che, per l’età, potrebbe essere suo padre. È stata una storia breve, ma intensa e dolcissima, finita non per sua volontà, ma per volontà di lui. Marinella precipita nuovamente in un dolore disperato, ma la vita continua e… Chi ha letto questo romanzo ha espresso giudizi molto lusinghieri. Una persona molto quotata nel mondo dell’editoria ha scritto: “Il romanzo è certamente degno di nota, sia per la cura con cui è descritta la psicologia della protagonista, sia per la nobiltà della scrittura”. E un’altra ha scritto all’autrice, “Lei scrive bene e sa coinvolgere il lettore” Nel romanzo ci sono molti altri personaggi, con storie avvincenti che si intrecciano con quella della protagonista.

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